RSA Community. La Residenza per Anziani di Settimo si riapre al territorio dopo la pandemia

Fondazione Istituto Sacra Famiglia - Onlus

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Il progetto

Le strutture residenziali per anziani e disabili hanno dovuto scontare, durate tutta la pandemia, una situazione di forte isolamento dalla comunità. Le regole per l’accesso dei familiari e per il contatto con l’esterno hanno reso estremamente difficoltoso relazionarsi con il territorio, interrompendo un percorso, avviato da qualche anno, di apertura, di conoscenza e di sostegno reciproci. Percorso che Fondazione Sacra Famiglia intende rilanciare al più presto, facendo sì che queste strutture siano dei luoghi aperti, che consentano la partecipazione degli ospiti a nuove attività ma promuovano anche la partecipazione di chi, sul territorio, si trova in una condizione di fragilità e ha bisogno di orientamento e sostegno. L’obiettivo generale del progetto è quello di contribuire a migliorare la cura e il benessere degli anziani con Alzheimer o demenza nel territorio nord Milano avviando 3 tipologie di laboratori di stimolazione cognitiva e sensoriale rivolti sia ad ospiti interni che ad anziani sul territorio; offrendo sostegno ai loro caregiver; promuovendo la nascita di una RSA Community.
I destinatari diretti del progetto sono 30 ospiti della RSA e 30 anziani assistiti dai propri familiari presso il domicilio che potranno partecipare ai laboratori di stimolazione cognitiva e sensoriale. Destinatari diretti sono anche almeno 30 caregiver che vedranno migliorare le proprie conoscenze e competenze nella gestione del familiare con Alzheimer o demenza. Infine almeno 10 volontari coinvolti nelle attività laboratoriali e/o nel personal fundraising per dare continuità futura e sostenibilità al progetto.
L’iniziativa si colloca in un ambito, quello dell’assistenza all’anziano con Alzheimer o demenza, non sufficientemente coperto a livello territoriale. La presenza di strutture residenziali specializzate è infatti esigua e molti anziani ne restano esclusi, con conseguente carico di cura e assistenza unicamente sul caregiver. Si intende quindi, da una parte, puntare al miglioramento continuo della cura per gli ospiti residenziali dei nuclei Alzheimer, dall’altra rispondere al bisogno delle famiglie sul territorio di poter usufruire di attività di stimolazione cognitiva e sensoriale, nonché di momenti di solllievo, a costi calmierati. La pandemia ha inoltre portato alla sospensione di molte attività, come l’Alzheimer Café, ma anche tutte quelle iniziative che vedevano l’apertura della RSA al territorio. La famiglia è sicuramente il principale punto di riferimento per l’anziano con Alzheimer o demenza, soprattutto se assistito al proprio domicilio. Si ritiene quindi prioritario attivare uno Spazio Caregiver che preveda almeno 5 incontri nell’arco dell’anno condotti da un esperto geriatra che li guiderà nell’adozione dell’Approccio capacitante(R). Esso si basa sul fare leva sulle abilità residue e risorse della persona anziana per mantenerle e quando possibile rafforzarle, rallentando il decorso della malattia e utilizzando approcci che riducono, nel caso dell’anziano con Alzheimer, la costrizione fisica (utilizzo di sponde ai letti, ad esempio) e l’utilizzo di farmaci.
Il progetto RSA Community intende infine rafforzare i suoi legami con la comunità nel suo insieme e lo farà attraverso: la mobilitazioni di volontari che possano affiancare gli esperti e gli educatori nella conduzione dei laboratori, in modo da ridurre l’impiego di personale retribuito; la formazione e accompagnamento di personal fundraisers che desiderano spendersi in prima persona per reperire i fondi necessari a dare continuità nel tempo al progetto; l’ampliamento della rete di sostegno al progetto partendo dagli enti già aderenti e infine un’attività di informazione e sensibilizzazione per portare a conoscenza del territorio le iniziative realizzate.