CONNESSO a CHI?

Centro Ripamonti Onlus

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*SOLO PER I PROGETTI IN FASE DI RACCOLTA: l’importo delle donazioni raccolte non si aggiorna automaticamente ma a seguito delle verifiche effettuate dalla Fondazione.

Il progetto

Fare Comunità e Coltivare Futuro in tempi di pandemia
CONTESTO Con il perdurare dell’emergenza Covid-19 siamo stati chiamati a cambiare le nostre abitudini e il modo di relazionarci. Quello che faticosamente sta emergendo all’interno di un quadro ancora incerto è la possibilità che questa crisi rappresenti un’opportunità. Affinché si realizzi ci pare centrale coinvolgere le nuove generazioni.
Questo momento sta evidenziando la connessione tra ecosistemi e realtà apparentemente lontani. Quest’ultimo aspetto si collega alla mobilitazione che ha coinvolto molti ragazzi: il movimento “Friday for future” per l’ecologia e il futuro del pianeta.
In parallelo la connessione alla Rete è diventata sempre più centrale. Eppure questo collegamento tra device non corrisponde necessariamente ad una relazione generativa (vedi il fenomeno degli “Hikikomori”). Anche la Scuola soprattutto per le Superiori, si è realizzata prevalentemente da remoto. Il collegamento di questi mesi potrebbe generare la domanda a chi e a cosa siamo connessi?, Cosa ha prodotto e cosa potrebbe generare in termini di incontri, idee, consapevolezze. Il titolo del progetto, esplorandone le molteplici connotazioni, intende aprire queste domande sostenendole.
Diventa quindi importante potenziare il sostegno emotivo e al contempo provare ad orientarsi in questo difficile momento storico apprendendo dall’esperienza.
Visto quanto premesso, come Centro che da anni lavora con l’età evolutiva attraverso uno sguardo olistico allo sviluppo abbiamo pensato di proporre un ciclo di incontri con ragazzi adolescenti
DESTINATARI e OBIETTIVI I primi destinatari sono un gruppo di ragazzi che frequentano la Scuola Superiore coinvolgendo genitori e insegnanti
FINALITA’ generale del progetto è duplice, la prima è favorire la partecipazione attraverso la costruzione di contesti di incubazione e co-costruzione di nuove idee attraverso una progettazione partecipata. La seconda è l’elaborazione dei vissuti emotivi secondari all’emergenza per favorire il benessere
Strumenti: laboratori espressivi e creativi; focus group; esercizi psicocorporei; diario; interviste inclusive; altri strumenti verranno individuati con i partecipanti
NOVITA’ DELL’APPROCCIO La metodologia della proposta prevede un sostegno di tipo psicoeducativo, volto cioè sia alla ricerca del benessere psicologico che alla ricerca-azione di strategie nuove spendibili nel quotidiano;
inoltre la presenza di operatori con diverse specializzazioni: 1 psicologa specializzata con formazione sistemica 2 psicologa tirocinante laureata in psicologia dello sviluppo e dell’educazione 3 formatore esperto di tecnologie didattiche e compensative digitali 4 giovane volontario/a in stage extrascolastico.
In ottica di inclusività verranno proposte interviste con coetanei disabili (Associazione Sorriso); verrà prodotto un elaborato finale, narrazione del viaggio condiviso che potrà essere capitalizzato e fruito all’esterno; infine l'utilizzo innovativo di strumenti di comunicazione digitale-engagement che consentano l’uso di un approccio Peer & Media.
COLLOCAZIONE IN AMBITI CARENTI In questo periodo dove le risorse vengono investite soprattutto per potenziare i Servizi d’emergenza, ci sembra importante proporre progetti volti alla prevenzione primaria e secondaria. Diversi studi evidenziano l’aumento di nuovi accessi ospedalieri da parte dei ragazzi per urgenze che potrebbero essere intercettate in precedenza, promuovendo resilienza e mantenendo “in salute” la loro energia vitale. Proposte che nel nostro ambito risultano carenti.