“COesione, VIta e Dignità”

Parrocchia Santi Pietro e Paolo

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Il progetto

La realizzazione del progetto “Oratorio Open Space”, approvato col Bando Oratori in rete 2019, ha obbligato i soggetti partners (Parrocchia SS Pietro e Paolo, GSO Don Bosco e Barabba’s Clowns) a rileggere il contesto giovanile nel mezzo di una pandemia imprevedibile e a rimodulare interventi che rispondessero ai nuovi bisogni nel rispetto delle normative vigenti. Questa esperienza ha permesso sicuramente di generare un “cuscinetto sociale” all’urto provocato dall’emergenza sanitaria. La consapevolezza comune infatti alla fine del progetto è quella di essere riusciti a rimanere accanto ai giovani aresini in un momento di grande difficoltà, ma allo stesso tempo gli operatori e i funzionari dei servizi sociali comunali condividono una prospettiva: la vaccinazione ci permette di immaginare la fine sanitaria di questa pandemia, ma non ci protegge dalle ripercussioni psicologiche e sociali già in corso, che oltrepasseranno il tempo della campagna vaccinale. Diventa quindi fondamentale continuare ad esserci, rimanere al fianco di giovani e famiglie, ritornare in modo sicuro e ordinato sul territorio attraverso iniziative aggregative e di cura del bene comune, prevenendo così derive come gli assembramenti giovanili a volte violenti (come accaduto in alcune città della stessa Lombardia e nella stessa Arese con episodi al Centro Commerciale) o i sempre più frequenti casi di ritiro sociale. Questa lettura attuale della realtà aresina ha spinto i partner a rinsaldare i legami e ad ampliare le alleanze educative per lanciare una nuova sfida fatta di Coesione, Vita e Dignità. Per questo motivo l’oratorio gestito dalla Parrocchia SS. Pietro e Paolo (presenza educativa significativa da oltre 50 anni), insieme al GSO “Don Bosco-Arese” (da più di 40 anni promotore di attività sportive), con i Barabba’s Clowns (attivi da oltre 30 anni e gestori da 6 anni dello Spazio Giovani Comunale YoungDoIt), coinvolgendo il Centro Salesiano S. Domenico Savio (da oltre 65 anni presente sul territorio con un servizio ai minori a rischio di devianza ed emarginazione sociale e con un centro di formazione professionale avente 700 iscritti) presentano questo progetto. L’intento è di sostenere una ripresa delle relazioni sociali, seppure in una quotidianità compatibile con il rischio di contagio, spostando l’azione educativa dalle proprie sedi verso un centro di animazione territoriale diffuso, che trova il suo motore nell’alleanza educativa dei partners e nella volontà di contribuire ad elevare il benessere della comunità, agendo sia direttamente con i giovani nei loro luoghi di ritrovo sia con il mondo adulto, per favorire anche momenti di scambio generazionale. La realizzazione di attività culturali, sportive e del tempo libero (limitate nell’ultimo anno) rappresenta un catalizzatore di processi e di incontri propedeutici alla costruzione di legami sociali ed interpersonali. Anche per questo motivo, l’accoglienza incondizionata di soggetti provenienti da realtà ed esperienze differenti è il presupposto imprescindibile al progetto, che si rivolge a tutti, senza limiti pregiudiziali. Si prevede di realizzare iniziative per ogni target del progetto, attraverso attività, eventi e servizi con la finalità di includere e creare coesione nella cittadinanza, per contrastare le dinamiche di una crisi che crea fratture personali e sociali.