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Il progetto
L’insorgenza del bisogno
“Non sappiamo più educare i giovani (solo compiacerli)” è il titolo di una importante riflessione condotta dal Professor Galli della Loggia e pubblicata su “Il Corriere della sera” il 15 luglio 2021. L’editorialista prende per mano ogni cittadino caratterizzato da responsabilità educative e lo conduce lungo l’aspro percorso dell’autoanalisi: Quale è lo scopo ultimo della mia azione? Cosa voglio davvero che rimanga alle nuove generazioni? Sono un portatore di cambiamento o solo di “frigida pedagogia ad hoc”? Intendo educare i giovani o solo compiacerli? Voglio essere un maestro o solo uno "spacciatore di competenze"? Attorno a queste domande si sono trovati, confusi e determinati, i partners di questa idea progettuale, individuando nel corrente bando una preziosa forma di supporto alla “messa a terra” delle molte riflessioni comuni e personali, che attorno al ruolo proprio e delle proprie realtà, si sono condivise nel tempo. Unire alla formazione di una coscienza “civica”, l’esperienza della “civitas”. Vivere, esplorare, conoscere, amare, avere cura della città. Accompagnare i giovani alla conoscenza del territorio, delle sue meraviglie e delle sue fragilità, lasciandosi spingere, portare, accompagnare, educare, alla responsabile condivisione delle fragilità della città e, con i suoi amministratori, alla condivisione di possibili strategie di miglioramento ed all’assunzione di responsabilità nel mantenimento della sua funzionalità… un’avventura da vivere con passione, coraggio corresponsabilità, fuori e dentro la scuola… oggi da ragazzi, domani da giovani e poi da adulti e (perché no?) amministratori consapevoli, dopodomani.
Innovatività In questa direzione si muove “Avventurieri in città”. Amministrazione, Istituti Comprensivi e Cooperativa Sociale, stringono un patto di corresponsabilità attorno ai ragazzi di oggi ed alla loro avventura come cittadini, traguardando gli adulti e il loro contesto di domani. Avventurieri in città si propone come un progetto pilota, un laboratorio di pedagogia attiva da avviare e da stabilizzare, una volta valutati gli esiti, tra le esperienze a disposizione dei ragazzi di Lainate. Il contingente dibattito sulla necessità di reintegrare l’insegnamento di Educazione Civica nelle scuole e la scelta di tornare a valorizzate un approccio Bio Psico Sociale (ICF–OMS 2001) all’interno dell’esperienza formativa degli allievi, conferma e valida la necessità del progetto “Avventurieri in città”:
conoscere, capire, avere a cuore il proprio contesto, assumendosi l’impegno di comportamenti incentrati sulla corresponsabilità, da esperire, mantenere nel tempo e tramandare ad altri
esplorare le differenti dimensioni della città, cercando i punti di debolezza che possono diventare “barriere” per alcuni ragazzi e trasformarli in “facilitatori” dell’inclusione.
Confrontarsi in una “competizione civica”, per definire chi abbia maggiormente contribuito alla tutela del bene comune (da intendersi come di tutti, sia nell’utilizzo che nella responsabilità) Essere riconosciuti come “campioni di civiltà” dall’amministrazione Comunale e dai suoi organi di comunicazione.
Destinatari
I destinatari diretti saranno, quindi, gli allievi del secondo anno della scuola secondaria di primo grado, si immagina un coinvolgimento “pilota” di quattro classi che adotteranno, ciascuna, un ambiente. Indirettamente tutta la città potrebbe trarre beneficio dal progetto.