(MI) PRENDO CURA (IDROL 219)

Una Mano alla Vita ETS

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*SOLO PER I PROGETTI IN FASE DI RACCOLTA: l’importo delle donazioni raccolte non si aggiorna automaticamente ma a seguito delle verifiche effettuate dalla Fondazione.

Il progetto

Contesto e bisogni
Il progetto si inserisce nel distretto socio sanitario dell’ASST Nord Milano in riferimento all’assistenza ed ai servizi, domiciliari e in struttura, rivolti ai caregiver dei pazienti che necessitano di cure palliative.
In Italia sono oltre 313.000 ogni anno i caregiver che si occupano di malati terminali.
La pandemia ha fatto sì che il numero di pazienti, e conseguentemente quello dei caregiver, aumentasse di oltre il 10%.
Sono sempre più in crescita i caregiver che si trovano in difficoltà non solo per la malattia del proprio familiare, ma anche per l’assenza di una rete sociale adeguata. Dall’Osservatorio del Terzo Settore è emerso come nei territori d’intervento del progetto, durante la pandemia, i bisogni sanitari e sociali si siano accentuati, non solo per coloro che già prima si trovavano in condizioni di fragilità, ma in particolare per quelle famiglie che sino ad allora non avevano mai richiesto il sostegno dei Servizi Sociali.
Altro bisogno rilevato è relativo alla prevenzione di patologie debilitanti. Il lutto è una risposta naturale a una perdita, che la maggior parte degli individui riesce ad affrontare in modo adeguato; tuttavia, una percentuale di soggetti in lutto (dal 3 al 5% dei caregiver, addirittura il 55,5% secondo uno studio italiano di screening del 2007 se si considerano i familiari di pazienti oncologici) va incontro a una sindrome caratterizzata da un prolungato distress psicologico. Questa condizione, caratterizzata da disturbi sul piano psicologico e somatico, è stata definita “lutto complicato” o “disturbo da sofferenza prolungata”.

Fruitori e obiettivi
Il progetto vuol prendersi cura dei caregiver che a causa della malattia di un parente stretto, si trovano a gestire situazioni straordinarie complesse con un elevato carico di cura che, nel breve periodo, può portare a fragilità socio economica e a malessere psicofisico generale (ansia, stress, tristezza, ecc.), mentre, nel medio/lungo periodo, può portare alla povertà e può minare la salute sfociando in vere e proprie patologie debilitanti.
L'obiettivo del progetto è dunque il miglioramento del benessere generale dei caregiver di malati inguaribili affetti da patologie in stadio terminale.

Novità dell’approccio al problema
La novità dell’approccio sta nel considerare la persona nella usa totalità e dunque portatore di diversi bisogni. Approccio dunque integrato, multidisciplinare.

Collocazione in ambiti carenti
Non esistono progetti integrati sul territorio rivolti in modo specifico ai caregiver di malati terminali

Attitudine alla complementarità
La complementarietà dell’intervento si realizzerà rispetto all’azione 2, nella collaborazione con le realtà territoriali per aiutare il caregiver a uscire da situazioni di fragilità socioeconomica.

Completamento di iniziative altrimenti non efficaci
L’assistenza sociale, fornita da altri attori del territorio, non può prescindere, per essere efficace, dalla conoscenza degli altri aspetti (psicologici, emotivi, ecc.) che caratterizzano il caregiver con familiare giunto al fine vita o deceduto, aspetti ben noti all’Associazione.

Sostenibilità
Il piano di sostenibilità del progetto prevede una raccolta fondi nei segmenti individual donor, corporate fundraising territoriale, progettazione sociale e fondi propri derivanti da avanzi di bilancio.