RACCONTI DI FATTORIA

Spazio Giovani Impresa Sociale - Società Cooperativa Sociale

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Il progetto

Il progetto nasce sull’idea di alcuni cittadini (circa 15) che da metà 2020, in base ai nuovi bisogni del territorio (sociali, economici, relazionali…), si sono attivati investendo capacità, interessi e tempo nel far rivivere come luogo comunitario un’aerea (circa 3500 mq) a Cesate, già suddivisa in orto, frutteto, aree per animali e aggregazione; integrando attività di coltivazione/produzione e cura di animali. Lo spazio, in comodato gratuito (per 5 anni) al gruppo, è stato oggetto di primi lavori e vede già la presenza di arnie, orti, frutteto, area per fattoria. Il gruppo, con anche competenze specifiche (orticoltore, esperta in floricoltura-arredo vegetale, apicultori) sarà un reale partner di progetto in quanto: coinvolto nella gestione diretta di alcune attività, fortemente radicato alla rete territoriale ed elemento stabile, anello di congiunzione tra un prima e un dopo progettuale, garante di una sostenibilità della proposta nel tempo. Il progetto si basa infatti su un “terreno fertile” già presente e “preparato”, con un substrato di elementi (radicamento territoriale, rete, sinergie) dal quale le azioni e obiettivi progettuali potranno “germogliare”, grazie all’innesto delle risorse del bando, e trovare nella comunità l’attore principale che, attivandosi, se ne “prenderà cura”. Si proporranno azioni nuove per il territorio, comunitarie, modulabili, per famiglie, bambini, giovani, anziani, soggetti fragili, valorizzando l’agricolura sociale come strumento e modello per contrastare i bisogni attuali: isolamento, ripresa della socialità e dei legami di vicinato, conciliazione famiglia/lavoro in una rinnovata quotidianità, inserimento sociale/lavorativo di persone svantaggiate, sostegno all’economia circolare, sensibilizzazione alla sostenibilità ambientale. Si raggungerà questo macro-obiettivo riattivando in un’ottica proattiva e di rilancio, un contesto, quello agricolo individuato, inedito per il territorio, non connotato, famigliare, contenitore di “stimoli” versatili, nel quale ciascuno potrà ritrovare un proprio “posto” fisico e relazionale. Le attività, rispettando la stagionalità ed un tempo “fisico e concreto” (non virutale), non seguiranno schemi fissi ma si adatteranno ai bisogni dei destinatari (grandi/piccoli): laboratori (orticoltura, artigianali, ambientali), corsi, occasioni di comunità, inserimenti sociale/professionalizzante, incontri divulgativi. L’approccio partecipativo e “attivatore” (comunità, destinatari e rete) sarà un filo rosso nel progetto per sperimentare soluzioni alternative e nuove relazioni tra gli attori in campo. Una metodologia che vede le persone “capaci di fare”, con risorse attivabili, per co-costruire azioni e relazioni. Il progetto avrà nell’alleanza con la rete lo strumento privilegiato per realizzare le azioni e rispondere in modo contestualizzato ai bisogni attuali (es. inserimento di soggetti fragili, contrasto all’isolamento e alla povertà educativa…). Centrale sarà l’integrazione con le progettualità territoriali e d’Ambito attive, con interventi altri, su vulnerabilità e welfare generativo (“Rica-Rigenerare Comunità e Abitare”, “Ri-Generare Legami”, “Contiamo di più”, Reddito di Cittadinanza). Il progetto sarà complementare, un ponte, un’area di “contaminazioni positive”; le attività proposte potranno ramificarsi e assumere, per destinatari e rete, significati diversi e rispondere a bisogni differenti. Le attività potranno così svilupparsi in sinergia e con ottimizzazioni reciproche.