Stiamo bene in Crocetta: sperimentazione di un modello socio sanitario integrato

Società Cooperativa Sociale Il Torpedone onlus

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Il progetto

Il quartiere Crocetta si trova nella parte meridionale del territorio di Cinisello Balsamo; il quartiere è diviso in tre ipotetiche aree, che vivono una condizione di separazione per la spaccatura determinata dalle arterie stradali che lo attraversano; la strutturazione dello spazio tende, quindi, a creare luoghi che poco comunicano tra di loro e che tendono a produrre isolamento sociale e scarsità di collegamento tra i cittadini e i servizi.La composizione abitativa del quartiere vede circa 7.000 persone residenti con circa il 22% di abitanti stranieri. Gli elementi di vivibilità sono scarsamente sviluppati, e i pochi spazi comunitari sono attualmente poco sfruttati, sia a causa della pandemia, sia per la mancanza di un luogo collettore di iniziative e progettualità. La frammentarietà dei servizi, la composizione del quartiere in sé, la mancanza di unitarietà degli interventi, fanno sì che gli abitanti siano tra quelli maggiormente colpiti dalla crisi sanitaria e sociale, sia a causa del covid, ma anche per difficoltà legate all’integrazione, alla scarsità di mezzi culturali ed economici, alla poca conoscenza del territorio.Questo comporta un malessere che può manifestarsi in diversi comportamenti rischiosi, che vanno a peggiorare la salute generale dell’individuo (es. poca prevenzione, poca attitudine al cambiamento, bassa cultura, scarse relazioni e reti sociali, etc…). Il progetto vuole intervenire nello specifico sul quartiere Crocetta, come modello sperimentale cittadino, creando un distretto dove il welfare sociale sia correlato a quello sanitario, nell’ottica di strutturare servizi di prossimità, costituendo una rete dove pubblico e privato, sociale e sanitario, incontrino i bisogni dei cittadini e, con i cittadini stessi, predispongano una serie di azioni e servizi volti alla tutela della salute degli abitanti, agendo in maniera sinergica. La salute, difatti, viene presa in considerazione come una correlazione di più elementi: la cura della patologia, la prevenzione, ma anche la salute psicologica e l’inserimento sociale del cittadino. Il benessere, quindi, si sviluppa sia nella sfera più legata al sanitario, sia capacitando i soggetti nel recupero di risorse personali, messe a disposizione della comunità stessa, in un circolo virtuoso. Ai servizi e progetti già attivi, si vogliono affiancare azioni nuove, sviluppate in collaborazione con i cittadini stessi, che diventano così prosumer, sia utilizzando i servizi, sia collaborando al benessere locale, attivandosi e creando una rete di supporto per gli altri cittadini fragili. Gli attori locali già presenti in quartiere, verranno coinvolti nel processo e nelle azioni di progetto, in particolare:casa della cittadinanza (spazio polifunzionale che produce valore sociale, sviluppa spazi di collaborazione tra cittadini, promuove la cura dei beni comuni,servizi e spazi di formazione e informazione), le tre farmacie comunali del quartiere, i due centri anziani, la parrocchia San Pietro Martire, il consultorio pubblico, il CAG Icaro.
Sostenibilità:
1- il modello del progetto in sé, che coinvolge i cittadini per renderli protagonisti della maggior parte delle azioni, diventando volontari attivi e continuando le azioni intraprese anche al termine del progetto, supportati dalla rete territoriale;
2- i servizi sopracitati sono presidi territoriali stabili, che continueranno a fornire i propri servizi di base e gli spazi;
3- il progetto è una sperimentazione legata ad un quartiere, che può divenire buona pratica da proseguire ed esportare in altre zone fragili della città, anche attraverso altri finanziamenti.