Il progetto si propone di realizzare percorsi a supporto di famiglie di persone adulte nello Spettro Autistico, tesi a migliorare la qualità di vita familiare, con la proposta di interventi che coinvolgano le famiglie quali primo nucleo che funga da modello di luogo in cui la disabilità viene accolta e supportata. Essere genitori di persone adulte nello spettro autistico è una condizione davvero particolare. Il compito educativo non si esaurisce con l’adolescenza perché i figli, a dispetto di risorse intellettive elevate, mancano spesso della possibilità di interagire in modo efficace nei contesti sociali, di organizzarsi in autonomia, compiere scelte e costruire un percorso lavorativo, avere relazioni affettive soddisfacenti e una vita indipendente. L’evoluzione lenta, ma passibile di miglioramenti, porta la famiglia a proseguire nell’investimento educativo con notevole sforzo a rischio di bruciare le energie residue di persone non più giovani e destabilizzare gli equilibri familiari. I genitori, nella difficoltà di farli crescere, tendono talvolta a sostituirsi ai figli prendendo decisioni al posto loro e mantenendo a proprio carico ogni onere economico e gestionale, con il risultato di influire negativamente sulle loro reali possibilità di vita autonoma. Il loro compito non è supportato dalle istituzioni, impreparate esse stesse a svolgere un’azione abilitativa. Durante l’emergenza sanitaria inoltre si sono evidenziate ulteriori difficoltà causate dall’isolamento sociale forzato e dal nascere di situazioni conflittuali, spesso complicate da disagio psichico, poiché si tratta di soggetti fragili. La nostra associazione sviluppa da tempo percorsi di sostegno finalizzati al benessere e all’inclusione sociale di persone in quella fascia dello spettro autistico definita come “bisognosa di supporto non intensivo” (già Sindrome di Asperger), anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie, sia dei singoli che dei gruppi. Anche in tempo di pandemia l’Associazione ha elaborato strategie per sostenere le persone con fragilità affinché l’isolamento non diventasse una modalità normale della gestione della realtà, rischio quanto mai concreto quando si tratta di persone autistiche, e al tal fine si sono attivate laboratori online e si è implementata la capacità di raggiungere i soci attraverso i social media. Queste strategie potranno essere affiancate al lavoro in presenza ogni qualvolta se ne presenterà la necessità. Il progetto “Family coaching” intende offrire a queste famiglie un supporto concreto e continuativo che le aiuti ad affrontare situazioni di crisi, evitando il burnout. Non si tratta di un progetto di parent training: questi genitori hanno già appreso negli anni tutte le necessarie nozioni teoriche e pratiche, sia per diretta esperienza, sia per essere diventati esperti della materia attraverso letture, partecipazione a convegni, etc. Si tratta invece di una azione di “coaching” che ha lo scopo di promuovere cambiamenti in schemi consolidati da troppi anni di convivenza familiare, per attivare le possibili risorse dei genitori a “lasciar crescere i figli”, a favorire cioè la loro transizione alla vita adulta, pur con i limiti e le imperfezioni che tale passaggio comporterà. Il duplice beneficio da raggiungere è quello di avviare persone adulte all’indipendenza, migliorando il loro grado di inclusione e alleggerendo il rischio di un peso per la società, e di migliorare il livello di qualità della vita di tutto il nucleo familiare.



È possibile effettuare donazioni tramite bonifico sui conti correnti della Fondazione, con l’indicazione esplicita del nome del progetto e/o ente promotore nella causale:

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CREDITO VALTELLINESE
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INTESA SANPAOLO SpA
IBAN: IT44 U030 6909 6061 0000 0001 668