Una lezione del COVID 19: dal lockdown alla UTE senza barriere

Mediamente ogni anno 50-60 frequentatori dei corsi della UTE sono stati costretti a rinunciare alla frequenza in sede per il sopraggiungere di problematiche di salute o di ricovero in strutture residenziali, dove altri ospiti trascorrono le giornate senza particolari stimoli di socializzazione e di curiosità culturale. La pandemia ha accentuato questo ‘impoverimento’ e allargato la platea di chi non si è più sentito di frequentare nonostante i protocolli di prevenzione messi in atto in quanto si è aggiunta la paura o il timore di contrarre il contagio. Il calo delle frequenze ha sfiorato il 50 % delle presenze del precedente anno accademico. Il perseguimento delle finalità culturali e sociali della UTE e di conseguenza l’efficacia dei servizi offerti alla cittadinanza sono risultati decisamente compromessi. Le persone anziane e a volte sole hanno sofferto per questa assenza che ha pesato ulteriormente sulla già non facile situazione generale. Dopo un periodo di ricerca e di sperimentazione di alternative per creare momenti di vicinanza almeno virtuale, è stato messo a punto questo progetto per permettere di tornare a seguire i corsi in presenza e contemporaneamente di offrirli alle persone anziane, sole e impossibilitate a frequentare, attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie di didattica a distanza privilegiando questi soggetti socialmente fragili ma bisognosi di socialità con azioni che mettano in grado tali soggetti di usufruire dell’offerta ritagliata anche sulle loro necessità e condizione. Progetto in rete con Lions Club Sesto San Giovanni Centro e Lions Club Sesto San Giovanni.