A causa dell’insuccesso formativo il sistema Paese subisce un danno quantificabile in 3 miliardi di euro l’anno con la perdita di 2 punti di Pil. La media nazionale è quasi doppia a quella europea (23,4% e 12% rispettivamente), mentre in Lombardia sembra attestarsi al 12,7%. L’Associazione opera a Sesto San Giovanni, zona periferica del Nord Milano: i residenti sono 81.896, con 10.869 soggetti in età scolare. Normalmente le risposte al problema sono ancora realizzate sull’urgenza e si collocano principalmente nell’ambito delle ripetizioni private e del recupero scolastico o si affidano a laboratori espressivi, ad attività extrascolastiche (46,7%) o all’uso di tecnologie (32%). Questi approcci sembrano essere più riparativi che risolutivi perché si concentrano su singoli interventi (es. specifiche materie di studio), o si pongono in modo alternativo alla didattica tradizionale (es. laboratori ludici e creativi) “aggiungendo” spesso ulteriori carichi anziché orientare il lavoro sulle motivazioni (senso della fatica) e il trasferimento di competenze durature. Il 53% dei genitori dell’Associazione riporta quanto il rendimento scolastico sia associato  ad una scarsa motivazione allo studio, a problemi d’ansia durante le interrogazioni o verifiche, disturbi d’apprendimento, l’incapacità di cogliere il nesso tra lo studio e la vita, tra lo studio e il lavoro. Il tema scolastico comporta anche l’alta conflittualità interna alla famiglia per almeno il 32% delle famiglie. Il problema oggi non sono più le singole materie insufficienti che continueranno ad esserci, perché ciò che oggi manca ai ragazzi è tutta una struttura umana in grado di saper reggere la fatica del cambiamento. D’altronde ci si preoccupa che gli studenti abbiano i dispositivi informatici, ma troppo poco circa il fornire strumenti, strategie, motivazioni e stimoli perché lo studio possa esser visto come un’opportunità invece che un’incombenza. La novità della proposta in sintesi: 1.Non agiamo in fase emergenziale, ma promozionale lavorando con tutti i ragazzi non in base al loro rendimento scolastico. Intercettiamo così quelle fragilità che potrebbero evolvere in criticità risolvendole. Prosciughiamo il disagio prima che possa manifestarsi. 2.L’intervento è diretto a costruire un approccio allo studio e una struttura solida nelle motivazioni e nel metodo in grado di far permanere lo studente nel percorso scolastico. 3.Il lavoro non è imposto dall’alto, ma orienta ad una personale rielaborazione: il ragazzo sarà protagonista delle proprie analisi, scelte e motivazioni. Progetto in rete: Parrocchia Santo Stefano; Parrocchia San Giovanni.



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INTESA SANPAOLO SpA
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